Elogio al bianco ciliegio.
Se chiedo dove si soffermano, cantano e vivono gli uccelli, non c’è risposta più corretta di “alberi”.
In questo periodo, non esiste albero più incantevole del ciliegio.
Domestico o selvatico che sia, regala nuvole bianche e vaporose allo sguardo. Se osservi la montagna, vedi questi sbuffi fra gli abeti, fra i castagni e faggi ancora tardivi oppure ne scorgi altri in mezzo al verde tenero e acidulo di aceri e pioppi. In gruppo o da solo in mezzo a una piccola radura, sbucano queste palle bianche, dalle varie forme, ma sempre cariche di fiori bianchi, che presto lasceranno il posto a tenere foglie.
Sono tanti i ciliegi , qua nella nostra montagna, evidentemente il clima fresco ne favorisce la crescita.
Questo albero così bello, è una risorsa per tutti gli uccelli, quando fruttifica, ma ora è il “campo” di nettare delle api che sciamano incessanti fra i suoi fiori…se ti metti sotto, è un ronzio continuo, quasi ipnotico.
Quando ci sono le ciliege poi, ecco di nuovo gli uccelli, ma nemmeno caprioli, cinghiali, volpi, faine, topi e moscardini ne disdegnano i rossi frutti caduti maturi a terra.
Anno fu un’annata buona per le ciliege, ma a giudicare dalla copiosa fioritura, possiamo sperare in un nuovo, ottimo raccolto.
Intanto godiamoci questa vista, respirando a fondo, rilassandoci sotto queste bianche fronde ?