Nibbio Reale e altre bestiole
il cielo sopra noiIl nibbio reale, è uno di quei rapaci, che è stato reintrodotto non tanti anni fa in Toscana, precisamente nelle valli dell' Albegna, poco sotto al m. Labro.
Dopo anni di salvaguardia, ormai alcuni esemplari sono ritornati a popolare i cieli della nostra zona.
Quando comprammo La Guinza, il nostro agriturismo, ci sembrò strano sentire quella sigla: S.I.C....Scoprimmo che eravamo in un sito di interesse comunitario( ce ne saranno circa 2800 in tutta Italia), con il particolare impegno, nella salvaguardia dei rapaci. Abbiamo dovuto produrre un sacco di fogli, documentando ogni nostra costruzione, a basso punto di incidenza: tetti non riflettenti, dai colori più simili possibili all'ambiente circostante, altezze regolate , niente tralicci e assolutamente vietati gli impianti eolici...
Al momento ci sembravano richieste assurde, poi vivendo qui, abbiamo capito, che queste zone sono veramente da tenere sotto controllo; è importante non stravolgere l'ambiente, non modificarlo, ma rispettare in ogni intervento su di esso, favorendo il suo naturale incedere, dei campi, dei corsi d'acqua...dei suoi cespugli spinosi, delle sue arenarie e i suoi calcari grigiastri, praterie disseminate di orchidee o delle endemiche viole etrusche... scegliendo soluzioni che non cambino in maniera sconsiderata, nessun aspetto di questo ecosistema, che con la sua immutabilità, riesce ancora ad accogliere questi animali.
Sembra che in questo "paradiso" siano stati censiti più di 130 specie di uccelli, per non scordare poi, altri tipi di animali, fra i quali anche specie protette, rare o a rischio d’estinzione, come il riccio, l’istrice, la lepre, tutti numericamente in diminuzione.
Camminare in questi nostri pascoli, può essere ogni giorno, una nuova scoperta, nuovi muschi, nuovi anfratti, nuovi incontri con piccoli e grandi mammiferi, nuovi suoni come i fischi delle poiane che volteggiano su di noi, il volo radente e altalenante del picchio, il gruccione gracchiante, lo sgradevole verso del capriolo in amore, la furtiva comparsa di una faina, le impronte del lupo, il profumo delle ginestre, il biancore accecante del biancospino e dei i fiori dei peri selvatici, la lepre saltellante, il "gabinetto" del tasso, il "sasso morto" che si spacca col gelo, i licheni gialli sui pali delle recinzioni, i grovigli di spini, gli aculei di istrice incastrati nel fango...