
Ragionandoci sù
(rileggere e scoprire che...)“…Perché peggio
di un dolore c'è solo lo spreco di quello stesso dolore……Stiamo vivendo un tempo. E' un tempo duro, certamente. Il tempo non è roba nostra, e passa a
prescindere dalla nostra esistenza su questo pianeta. E se invece di parlare di
furto di tempo, si parlasse di lezione da apprendere, o più semplicemente di
esperienza da vivere, si darebbe un senso a questo momento e se ne trarrebbe
l'intrinseco insegnamento ...”
In ordine
sparso, ho trascritto queste frasi da un post di Federica Giannini, una signora intelligente, che
spesso commenta la vita, a mio parere, in maniera ineccepibile e con grande
sensibilità e buon senso.
L’ho paragonato
a quello che ho scritto qualche giorno fa in un mio blog e ho trovato queste
frasi, molto più efficaci e coerenti, sicuramente migliori e più produttive dei
“miei lamenti” …
Non si può
rinnegare il tempo, né si può permettere a noi stessi, di spegnersi,
adagiandosi in una sofferenza, di cui il tempo, non ha colpa…Questo è il mal di
vivere, che si evidenzia adesso, ma in realtà è già presente nel nostro animo
da sempre…e da sempre annega e avvelena il nostro contesto, il nostro modo di
condurre la nostra esistenza.
Parlo per me…Non
ci sono scuse, se sto male. Ho i miei diritti sacrosanti di provare disagio, ma
non è colpa del tempo che stiamo perdendo. Analizzando a fondo, credo che il
problema, la sensazione di perdita, sia una cosa insita in me e che ora si
apra, diretta a squarciare il mio personale stato di cose. Il difetto che ciò
non è solo parte di me, ma che in realtà coinvolga, adesso o da sempre, molti
miei simili… è da ignorare. Non è confutabile, ma nemmeno ammissibile, che il
mio lamento, costringa chi legge a “piangere” sui suoi passi… Il giusto
atteggiamento è la consapevolezza, il riconoscere l’incomodo, e saperne trarre
un beneficio, sia questo effimero o duraturo, ma pur sempre vantaggioso,
ragguardevole e degno di nota…
Come fare a dare
a queste mie parole un senso effettivo e pragmatico… ci sto pensando.
L’importante per
adesso, è aver individuato, da dove cominciare a tessere una rinascita.